TERAMO – «Siamo il Comune più riciclone d’Abruzzo». Il sindaco Maurizio Brucchi commenta così i dati ufficiali di Legambiente sulla raccolta differenziata a livello regionale, che mettono Teramo al primo posto. «Quello che più conta – sottolinea il sindaco – non è solo la percentuale totale del materiale differenziato, ma alla qualità». La media di rifiuti differenziati nel 2012 è stata finora del 62,34%; più alto il dato sulla “purezza” del materiale, che si attesta sul 69,14%. «Si tratta – aggiunge il presidente della Team Fernando Cantagalli – di un aspetto importante, sia perché consente di vendere ai consorzi specializzati il materiale differenziato ad un prezzo più alto, sia perché permette realmente di riciclare e dare nuova vita al rifiuto-risorsa. Non è un caso quindi se ci siamo già aggiudicati tre premi a livello nazionale, per la carta, il vetro e la plastica». Immancabile il confronto con i “vicini” giuliesi. «Com’è possibile – commenta Cantagalli – parlare di percentuali di raccolta in una città che non è servita interamente dal servizio e dove, in alcuni punti, restano dei cassonetti stracolmi?».
ATTENZIONE AI CONTROLLI – «Un risultato così importante – spiega il sindaco – è merito dell’impegno dei cittadini, resta però ancora qualche nota stonata che abbiamo intenzione di mettere a posto». Brucchi si riferisce al fatto che, rispetto allo scorso anno, la raccolta differenziata a Teramo è scesa di un punto percentuale. Per questo Team e Comune hanno intensificato i controlli: solo la scorsa settimana sono stati elevati 14 verbali e l’attività di monitoraggio continuerà anche in questi giorni. Oltre all’attività di repressione dei comportamenti errati si punterà anche su una nuova campagna di comunicazione, allo studio anche iniziative per incentivare la raccolta, come concorsi a premi.
PROSEGUE IL PROGETTO VEDELAGO – «Bisogna unificare la raccolta a livello provinciale», sostiene Brucchi, che il 20 dicembre incontrerà i sindaci del Mote per illustrare il progetto Vedelago, intanto entro dicembre verrà chiuso l’iter per la permuta dei terreni tra Team e Comune che permetterà di realizzare l’impianto in località Terrabianca. «La Team – aggiunge Brucchi – è in grado di candidarsi come unico gestore della raccolta differenziata a livello provinciale». L’idea del sindaco è anche quella di realizzare un biodigestore, per cui ha già richiesto i permessi alla Regione, in modo da avere una percentuale di riciclo pari al 100%.
«IL CIRSU SI FACCIA DA PARTE» – Resta, intanto, l’incognita della discarica di Grasciano. Cantagalli attacca il Cirsu. «E’ in grado di realizzare e mantenere una discarica? Se la risposta è no deve farsi da parte, la Regione deve revocargli l’autorizzazione. Teramo potrebbe diventare un esempio a livello regionale, ma, per colpa della mancanza degli impianti siamo costretti al turismo dei rifiuti e a tasse più alte». Resta anche il problema dell’ex discarica La Torre: servono circa 2 milioni di euro per la gestione post mortem, che in passato, sottolinea Cantagalli, non sono stati accantonati. «Questo – conclude il presidente della Team – rischia di ripercuotersi sulle tasche dei cittadini».
ARRIVA LA TARES – La nuova tassa sui rifiuti si cela dietro l’acronimo Tares. «Non comporterà aumenti in bolletta per i teramani – annuncia Brucchi – al contrario di Comuni come Giulianova, che in passato hanno scelto di restare in regime di Tarsu: una scelta che verrà pagata dai cittadini con incrementi del 30-40%».